Corriere Romagna (ed. Ravenna-Imola) venerdì, 27/06/25
DAL 2019 PERSE 221 IMPRESE
NEGOZI, ALLARME IN CENTRO E NEI PAESI «TROPPE CHIUSURE, SERVE UN AIUTO»
Nelle frazioni meno di 500 attività Confcommercio: «Il Comune utilizzi la fiscalità locale come sostegno»
Ancora non si può parlare di desertificazione commerciale, ma di certo alcune aree sono a rischio. E, guardando il territorio comunale, la contrazione dei negozi è notevole: è quanto emerge dal report stilato da Confcommercio Ravenna, che nei giorni scorsi ha tenuto la propria assemblea regionale.
Sono 2.127 le imprese commerciali (negozi, alberghi, bar e ristoranti) attive nel territorio. Due anni fa erano 85 in più, nel 2019 il dato era superiore di 221 unità. Uno stillicidio. Secondo il centro studi, il centro storico ha perso 36 negozi e oggi ce ne sono 577. Ma la situazione è anche peggiore nel forese, dove hanno abbassato le serrande in 54, con le attività che sono scese a 485.
Rispetto al cuore della città, nelle frazioni il fenomeno è frammentato ma «più consistente e marcato». Un problema non da poco: «è evidente - scrive l'associazione guidata dal presidente Mauro Mambelli - come il commercio tradizionale sia essenziale per la vivibilità delle aree urbane, ma soprattutto per il forese. Per questi motivi è necessario che la nuova Amministrazione utilizzi la fiscalità locale per favorire non solo gli insediamenti, ma anche il mantenimento della rete commerciale al dettaglio, identificandola come un attore importante per la riqualificazione e vivibilità urbana».
Il tema della sicurezza si incrocia con quello del commercio: «Non sono state adeguatamente risolte le problematiche di criticità in alcune aree della città, che soffrono della presenza di spacciatori, di persone dedite al furto e di personaggi che disincentivano la passeggiata nell'orario serale».
Richiamando i proprietari al decoro dei negozi, anche sfitti, Confcommercio ricorda la necessità di una sorveglianza maggiore, sia sul fronte del numero di agenti sia sul fronte delle telecamere.
Tra i fattori positivi c'è invece la visibilità degli ultimi tempi, specie dopo l'apertura del museo Byron, e il potenzia9 mento dell'hub portuale. «Bene ha fatto la nuova Amministrazione comunale ad accorpare in un unico assessorato il settore del turismo e della cultura, come da noi proposto, per non disperdere, come avveniva in passato, le opportunità che si presentano a causa della mancanza di informazione e raccordo tra gli assessorati».
L'assemblea ha approvato all'unanimità il Bilancio consuntivo 2024 e il Bilancio preventivo 2025, alla presenza del presidente Mambelli, del direttore Giorgio Guberti e dei componenti della giunta di presidenza e del consiglio direttivo.
All'assemblea erano presenti, inoltre, tre associati che fanno parte del gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Ravenna: Francesco Turchi (presidente), Tommaso Fedeli e Giacomo Rossi (consiglieri), che hanno portato le loro testimonianze: «Il gruppo - spiegano da Confcommercio - è una realtà dinamica che, con entusiasmo e visione, organizza iniziative locali, come ad esempio la recente "Arte e Laboratori in vetrina", dove 17 artisti hanno esposto le loro opere in altrettanti esercizi commerciali, pubblici esercizi, alberghi, ristoranti, panifici e librerie, bar, gioiellerie, erboristerie ravennati, nell'anno del centenario della scuola del mosaico».