Costi alle stelle per gli hotel «Dopo la maratona molti non riapriranno»

Calisesi (Federalberghi Ravenna): « Il nostro timore è che più alberghi possano diventare stagionali,

scegliendo di rimanere chiusi fino a marzo»

Gli albergatori fanno i conti con i costi energetici. Le bollette sono schizzate alle stelle e, a breve, ai costi della luce si aggiungeranno quelli per il riscaldamento. Per il settore è una nuova tegola dopo i due anni di

pandemia e il conflitto alle porte dell' Europa. «Già lavoravamo con margini molto risicati - spiega Raffaele Calisesi, presidente di Federalberghi Ravenna -, ora la situazione si è ulteriormente complicata. I nostri associati mostrano una grande preoccupazione, soprattutto per la stagione invernale. Per ora non sono previste chiusure, ma non è escluso che qualche operatore decida di sospendere l' atti vità nei mesi invernali, quando i costi per il riscaldamento rischiano di affossare qualsiasi speranza di poter lavorare non in perdita. Dicembre, gennaio e febbraio sono i mesi in cui si registrano meno presenze sia nella città d' arte che, naturalmente, nei lidi. Per molte strutture, rimanere aperte in questo periodo vorrebbe dire non potere sostenersi».

Anche se ancora nulla è deciso, Calisesi prevede che un quadro preciso della situazione si farà a fine novembre, dopo l' importan te appuntamento della Maratona di Ravenna che ogni anno attira tantissimi appassionati: «Novembre presenta la Trilogia d' autunno e la maratona-dice il presidente di Federalberghi - che sono due eventi di grande richiamo, per cui gli albergatori terranno sicuramente aperte le strutture. Dopodiché ognuno farà le valutazioni del caso. Gli alberghi sono per lo più strutture di grandi dimensioni con ampie aree comuni, per cui sono richiesti dispendi energetici non indifferenti. In questo contesto rimanere aperti in periodi con poca affluenza può davvero risultare complicato. A ciò si aggiunga il fatto che nei periodi con minor richiesta, spesso si è quasi obbligati a vendere le camere a prezzi molto contenuti. Il nostro timore è che più alberghi possano diventare stagionali, scegliendo di rimanere chiusi fino a quando, generalmente marzo, il turismo della città d' arte non riprende vigore».
Filippo Donati è uno degli albergatori storici del centro città: «La situazione è deprimente - commenta il titolare dell' hotel Diana -. Con la pandemia ci si è fermati perché la gente era chiusa in casa, oggi siamo in una situazione in cui rischiamo di lavorare in perdita anche con gli alberghi pieni. Nella mia struttura la bolletta della luce è passata dai 2.120 euro di agosto 2021, ai 10.080 euro di agosto di quest' anno. In 12 mesii costi sono divenuti insostenibili e presto si aggiungeranno quelli del riscaldamento. Noi terremo aperti fino a novembre perché abbiamo già preso degli impegni in occasione della maratona. Nelle settimane successive probabilmente, se non cambia qualcosa, ci prenderemo una sosta. Per non lavorare in perdita dovremmo ricaricare sui clienti dei costi difficilmente affrontabili. Questa volta le difficoltà degli albergatori rischiano di essere ancora più inaspettate e violente di quelle affrontate in un periodo drammatico come la pandemia.
Non ho idea di quali saranno gli sviluppi futuri».

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