FEDERALBERGHI CONFCOMMERCIO RAVENNA
 Il barometro turistico della città d’arte nel primo trimestre resta variabile
 Federalberghi: in attesa della DMO si investa subito su un Manager del turismo di provata esperienza con un compenso a risultato

Il settore alberghiero nel primo trimestre dell’anno, pur con differenze marcate tra i singoli hotel, mostra segnali di vitalità.

I dati registrati negli alberghi circa le presenze turistiche e gli arrivi danno uno spaccato a due velocità con le strutture che segnano un’occupazione media che va dal 45% al 70/80%. Questo dato non deve trarre in inganno perché nelle occupazioni più basse non si tratta d’imprenditori incapaci bensì di politiche aziendali diverse. Se un albergatore vuole essere sul mercato e quindi aumentare l’indice di occupazione deve sempre più comprimere le tariffe e, una volta  pagate le provvigioni alle OTA,  i margini diventano molto risicati. Per questo motivo mediamente i bilanci degli hotel nel primo trimestre 2018 registrano un calo di circa il 10% di fatturato rispetto allo stesso periodo 2017 e questo non è assolutamente un buon segnale per l’economia della città.
Per la S. Pasqua 2018,complice anche il ponte che i turisti possono a sfruttare il trend sembra positivo anche se al momento non si registra il tutto esaurito. Purtroppo si tratta il più delle volte di una permanenza di una o due notti e, passato il 2 aprile, la maggior parte delle presenze sfuma.
Questa situazione pone l’accento anche sule attività che effettuano ricettività nella città ed in particolare a quelle forme che non rientrano tra quelle imprenditoriali. I B&B sono nati come attività d’integrazione del reddito familiare con precisi limiti normativi fissati in 500 pernottamenti o 120gg di apertura nell’anno solare.
Non essendo imprese non dovrebbero comparire nelle Ota ma purtroppo non tutti rispettano tali limiti (così come quelli di cui sopra) promuovendosi come vere e proprie aziende senza per questo averne i medesimi costi (IMU sulle attività produttive, costo del personale, l’iva  non viene versata e la tassazione è ridotta).  Questo fa sì che non essendo più trascurabile la quantità di camere immesse quotidianamente sul mercato da queste strutture,  si verifichino forme di concorrenza sleale da chi non rispetta le norme.
Se poi pensiamo ai numeri della stagione turistica 2017 vediamo come Ravenna sia cresciuta ancora una volta meno rispetto al dato nazionale. Per agganciarci ai dati nazionali sarebbe opportuno, a detta di tutti gli imprenditori interpellati rivedere il modo di organizzare gli eventi, affinché questi portino presenze alberghiere soprattutto nei periodi critici (autunno - inverno) e nei  week end.
Nelle more della tanto attesa D.M.O. che secondo Federalberghi Confcommercio Ravenna dovrebbe avere le medesime  caratteristiche di Bologna welcome sia nella parte tecnica che di relazione con la parte politica, sarebbe necessario non perdere altro tempo.  Poiché fino ad oggi grossi risultati non se ne abbiamo visti e la tassa di soggiorno è stimata in 2 milioni di euro, sarebbe necessario dare una connotazione manageriale alla gestione turistica del Comune facendo i necessari investimenti. Un’idea potrebbe essere quella di assumere un manager del turismo a contratto, di provata esperienza professionale  e libero da vincoli politici che abbia il chiaro obiettivo (verificabile nei dati prodotti) di razionalizzare la spesa dell’amministrazione in politiche realmente efficaci. L’obiettivo principale di questa figura dovrebbe essere la crescita reale delle presenze e dei fatturati delle aziende perché solo così ripartirebbero gli investimenti e si creerebbero nuovi posti di lavoro a favore soprattutto dei giovani.  Questo concetto era già stato espresso nelle osservazioni di Federalberghi Confcommercio Ravenna al programma turistico comunale di cui si allega copia.
 
UFFICIO STAMPA

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