Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) giovedì, 26/06/25

Sarà un'estate positiva Ma i balneari temono per il loro futuro

di Giacomo Rossi * Come accade ormai da qualche anno, la stagione balneare è partita un po' in ritardo: un aprile piovoso e un maggio con temperature basse hanno fatto sì che le nostre spiagge si siano riempite solo a partire dal ponte del 2 giugno. Ora i nostri stabilimenti sono a pieno regime e, se il meteo rimarrà buono, ci aspettiamo un'estate molto positiva.


Un'estate che vivremo però con l'incertezza sul nostro futuro con cui, ormai da troppo tempo, noi balneari dobbiamo convivere.
Con ancora nessuna novità riguardo ai decreti attuativi della legge emanata l'anno scorso dal Governo - voci di questi giorni ne danno certa l'uscita nelle prossime settimane - ancora una volta affrontiamo la stagione con la prospettiva concreta di perdere, nel prossimo futuro, il nostro lavoro e le nostre aziende senza avere almeno in cambio un congruo rimborso, almeno del valore aziendale, che riconosca quello che abbiamo costruito in tutti questi anni in termini di investimenti e di professionalità.
Questo è il pericolo più grande che corriamo non solo noi, ma l'intero comparto turistico italiano: senza una prospettiva a lungo termine o almeno la certezza di un rimborso che garantisca almeno di rientrare negli investimenti le imprese balneari che tutti conosciamo e che hanno fatto della nostra offerta turistica un unicum in Europa rischiano di scomparire. Non si parla qui delle grandi realtà e dei grandi stabilimenti che troppo spesso si citano in questi casi, ma di quelle piccole imprese, spesso a conduzione familiare, che costituiscono il 90% degli stabilimenti balneari italiani. Quelle sono le realtà che più rischiano di scomparire se i decreti attuativi non introdurranno i dovuti correttivi alla legge, e scompariranno in favore dei grandi gruppi che saranno gli unici in grado di sostenere i necessari investimenti e che finiranno per monopolizzare grandi tratti di costa, come peraltro già successo per esempio in Veneto. Tutto il contrario dunque di un ritorno alla libera fruibilità della spiaggia che molti teorizzano, spesso per poca conoscenza della materia, spesso per semplice malafede.
Attendiamo novità, facendo del nostro meglio per accogliere i nostri clienti con la gentilezza e la professionalità che viene da decenni passati sulle spiagge, ma è importante che si sappia quanto si rischia, non solo noi balneari, ma tutti gli italiani.
*Presidente sindacato Stabilimenti balneari Sib Confcommercio Ravenna.

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