da il Corriere Romagna 31 maggio 2018

«Le toilette dei locali non possono sostituire i bagni pubblici»

RAVENNA In merito al dibattito di questi giorni sul Regolamento di Polizia urbana del Comune di Ravenna, Confcommercio Ravenna ritiene «utile tale strumento nella parte in cui questo possa accrescere il senso di sicurezza degli

imprenditori e dei cittadini rispetto alle situazioni di delinquenza e piccola criminalità quotidiana. Abbiamo riscontrato - spiega l' associazione-che la situazione contingente comporta sempre più rischi legati alla microcriminalità e alla delinquenza, dovuti proprio alle situazioni ambientali che si possono creare nel contesto urbano. La sicurezza degli imprenditori, dei loro clienti e dei cittadini deve essere garantita sempre e comunque; così come devono essere eliminate o limitate tutte quelle situazioni di inciviltà e degrado che non si conciliano con una normale convivenza civile e con una città turistica come Ravenna».
Per questo «bene ha fatto ilvicesindaco Eugenio Fusignani ad af Mauro Mambelli frontare nella bozza di Regolamento questi temi.
Questo non toglie che si siano evidenziate alcune criticità nel Regolamento che, anziché semplificare la vita degli imprenditori, la complicano. In particolar modo, non è accettabile l' obbligo imposto ai gestori di pubblico esercizio dimettere a disposizione iservizi igienici anche ai non clienti e di sanzionarli nel caso di interruzione del servizio. Gli imprenditori sostengono costi legati a manutenzione e pulizia che vanno ri compresi nel concetto più allargato di servizio alla clientela e non interpretati come una sostituzione alla mancanza di bagni pubblici».

 

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