il Resto del Carlino 1 febbraio 2023
«Energia, spese più alte di Francia e Spagna»
L’allarme di Mambelli (Confcommercio): «Da un anno all’altro l’elettricità è aumentata del 240%, il gas del 212%». Imprese al collasso
Nel 2022 le imprese del terziario della provincia, alberghi, bar, ristoranti, negozi, hanno speso in media di energia circa 400 milioni di euro. Due volte e mezzo in più del 2021, quando
la spesa media si aggirava tra i 130 e i 140 milioni. A certificarlo è un’analisi trimestrale che l’Osservatorio Energia di Confcommercio ha svolto con Nomisma Energia. A ottobre il costo dell’energia per le imprese del terziario si è attestata su una spesa complessiva tra elettricità e gas per il 2022 molto superiore rispetto al 2021. Non solo, rispetto a luglio 2022, a ottobre si è registrato un fortissimo rincaro delle offerte elettriche sul mercato libero riguardo al settore terziario, come anche in quello domestico. «Nonostante il prezzo del gas – osserva Mauro Mambelli, presidente di Confcommercio provincia di Ravenna (foto) –, oscilli attorno ai 55 euro per megawattora, le bollette inviate in queste settimane, e anche quelle delle prossime, ci confermano che la tempesta energetica per imprese e consumatori non è passata». Il costo dell’energia continua ad essere ancora lontano dai valori 2021: nel confronto tra ottobre 2021 e ottobre 2022, gli aumenti della spesa annuale per le imprese del terziario arrivano a toccare punte del 240% per l’elettricità e del 212% per il gas. «L’impatto del caro energia, - prosegue - nonostante gli interventi del Governo, è ancora pesantissimo». Secondo Confcommercio per affrontare questa emergenza occorre azzerare gli oneri di sistema per tutte le imprese, prorogare per tutto il 2023 il mercato tutelato delle microimprese e intervenire subito contro il caro carburante per autotrasporto. «Se poi – aggiunge il presidente di Confcommercio –, confrontiamo i prezzi in Europa, notiamo che le nostre imprese pagano molto di più che in Francia e Spagna». Infatti, concludeù, «pagano in Italia una bolletta elettrica notevolmente più elevata: alberghi, bar, ristoranti e alimentari hanno una spesa elettrica mediamente superiore del 27% rispetto alla Spagna e di quasi il 70% rispetto alla Francia. I negozi non alimentari pagano, rispettivamente, l’11% e il 16% in più». Secondo la ricerca nel 2022 nella nostra provincia la spesa media per l’energia degli alberghi è stata di 188mila euro, quella dei negozi alimentari di 55mila, quella dei ristoranti di 26mila, quella dei bar di 15mila e quella dei negozi non di alimentari di 13mila.
«Paghiamo il doppio rispetto al 2021»
Rossini, titolare dell’albergo Oasis di Marina di Ravenna: «Per risparmiare, luci a led e frigobar accesi su richiesta»
Consuelo Rossini è la titolare dell’Albergo Oasis di Marina di Ravenna, che rimane aperto tutto l’anno. Com’è attualmente la situazione delle utenze? Si comincia a intravedere uno spiraglio? «Siamo nella stessa situazione di un anno fa, cioè paghiamo oltre il doppio rispetto al 2021».Il Governo ha annunciato una riduzione delle tariffe. «Mi sono informata sia da Hera che da Enel per capire cosa succederà nelle prossime settimane. Enel mi ha detto che da marzo potrò tornare per ricontrattare le nuove tariffe». In questi mesi ha aumentato i prezzi? «Per noi è difficile aumentare il costo delle camere perché abbiamo preso accordi con le aziende già da tempo e non si può aumentare una volta concordato un prezzo. Essere alla fine della filiera è un problema, tutti hanno aumentato, ad esempio la lavanderia a luglio ci ha comunicato che da quel momento avremmo pagato il 18% in più. Ma noi abbiamo a che fare con la clientela». Che tipo di accorgimenti ha adottato in questi mesi per ridurre i consumi? «Da anni, quindi ancora prima di questa crisi, l’hotel ha solo lampade Led, abbiamo cercato di limitare i consumi elettrici, ma più di tanto non si può. I frigobar nelle camere sono staccati e si mettono in funzione solo se lo chiede il cliente. Ho svuotato e spento un frigorifero, riempiendone di più un altro. Ma è poca cosa».
«Nel conto va messa anche la Tari»
Porcelli del ristorante Al 45: «Ritoccati i prezzi a giugno, ma di certo non coprono gli aumenti energetici»
«Siamo ancora nella situazione di chi lavora per pagare gli aumenti delle utenze», sono le parole di Andrea Porcelli, titolare del ristorante Al 45.Porcelli, quanto era l’importo dell’ultima bolletta dell’energia elettrica? «A dicembre l’importo era di circa 4000 euro. Non ricordo quello esatto dello stesso periodo del 2021, ma si aggirava tra i 1400 e i 1500 euro. Quindi ben oltre il raddoppio. Ma non ci sono solo energia elettrica e gas». Cos’altro c’è? «Tre giorni fa è arrivata anche la Tari: 5500 euro, da pagare inoltre tutti insieme e nel giro di una decina di giorni. Era meglio pagarla nell’anno in corso ma in forma dilazionata. Anche perché, dopo le feste, questo è un periodo ‘morto’, dove però ci sono diversi pagamenti». Cosa si aspetta dalla riduzione annunciata delle tariffe? «Non lo so. A maggio avevo optato per il pagamento di una tariffa fissa per l’energia elettrica e il gas, ma si è trattato comunque di cifre molto alte, non oso immaginare cosa avrei dovuto pagare con un contratto a tariffa libera. Bisogna capire cosa si intende per riduzioni dei prezzi, se sono riferite alle materie prime o alle accise». Ha aumentato ancora i prezzi a causa delle utenze così alte? «No. Avevo ritoccato i prezzi a giugno, poi più niente. Ma si è trattato di ritocchi assolutamente non proporzionati agli aumenti che abbiamo subito. I ritocchi applicati coprono l’aumento delle materie prime, di sicuro non quello di gas ed energia elettrica».