MAURO MAMBELLI PRESIDENTE CONFCOMMERCIO PROVINCIA DI RAVENNA
Il 40% di bar e ristoranti del territorio non ha posti all’aperto. Occorre riaprire i locali al chiuso
I protocolli di sicurezza sanitaria sono stringenti e la categoria li sta applicando: noi chiediamo che venga consentita la riapertura anche dei locali al chiuso, perché non c’è più tempo da perdere e per non creare situazioni di diseguaglianze e rabbia
Da ieri bar e ristoranti ravennati hanno ripreso l’attività, anche se limitata ai solo posti disponibili all’aperto.
Ma non per tutti è così.
Da un monitoraggio di Confcommercio circa il 40% dei bar e ristoranti del nostro territorio non ha potuto e non può ‘sfruttare’ questa possibilità perché non dotati di spazi all’aperto per conformazione strutturale o perché ubicati su strade che non consentono di utilizzare suolo pubblico.
“Ora serve un ulteriore sforzo, vorrei dire coraggio, per far lavorare anche i locali che non hanno la possibilità di allestire spazi all’aperto. Si pensi, ad esempio, a quelle attività che non hanno cortile interno e sono in aderenza a strade di grande traffico con un marciapiede che non consente il posizionamento di tavoli e sedie. Dopo quasi un anno e mezzo di restrizioni non si può discriminare ulteriormente la categoria dei pubblici esercizi, imponendo regole diverse per imprese dello stesso settore - afferma Mauro Mambelli, Presidente Confcommercio provincia di Ravenna.
E’ fondamentale mettere in moto anche gli esercizi che hanno solo spazi interni, che non hanno e non possono avere dehor o verande.
I protocolli di sicurezza sanitaria sono stringenti e la categoria li sta applicando: noi chiediamo che venga consentita la riapertura anche dei locali al chiuso per non creare situazioni di diseguaglianze e rabbia e perché non c’è più tempo da perdere.
Inoltre, per le attività che non possono ancora riaprire sono necessari indennizzi adeguati per consentire loro di superare un periodo difficile che mette in serio pericolo la sopravvivenza stessa delle imprese.
Sarebbe un bel segnale per le imprese che sono esauste e che hanno bisogno di lavorare per sopravvivere, sempre nel pieno rispetto della sicurezza della nostra clientela”.
UFFICIO STAMPA