il Resto del Carlino 28 maggio 2020

Visite vietate, la rabbia delle guide turistiche

«Divieti a Sant’Apollinare in Classe e al Mausoleo di Teodorico. Sui monumenti della Diocesi non si sa niente, siamo dimenticati»

 

Niente visite guidate ai monumenti, e le guide turistiche rimangono senza lavoro. Con una lettera inviata al sindaco, 21 guide turistiche abilitate hanno manifestato la drammatica situazione

della categoria, dopo oltre due mesi di lockdown. Tra loro Federica Mazzotti presidente Confguide Ravenna, Marco Torri, presidente Confguide Rimini e vicepresidente Confguide nazionale e Rosanna Guidani, presidente del Papavero e le Guide in Rete di Cna. L’allarme è scattato dopo che la Direzione regionale musei Emilia Romagna ha stabilito che a Sant’Apollinare in Classe e al Mausoleo di Teodorico, entrambi siti Unesco riaperti dal 23, le visite guidate sono vietate. «Speravamo di poter ripartire – dicono – se non con i gruppi, per lo meno con i residenti e, dal 3 giugno, con i turisti delle altre città italiane». Invece nei monumenti statali non sarà possibile e ancora non si sa cosa succederà nei siti della Diocesi che gestisce altri 5 monumenti Unesco. «Siamo fermi da fine febbraio e il Polo museale ha avuto quasi tre mesi per pensare a una riapertura in sicurezza anche per le visite guidate, ad esempio, con un massimo di 8/10 persone a Classe, data l’ampiezza della chiesa, invece è stata scelta la strada più semplice: il divieto a prescindere. Il Polo museale fa capo al Mibact, il quale non può semplicemente vietare, piuttosto deve trovare soluzioni perché tutti tornino al lavoro senza lasciare indietro nessuno». Le guide turistiche chiedono al sindaco de Pascale, in che modo l’Amministrazione pensa di far ripartire la filiera del turismo senza il loro contributo. «La nostra presenza – aggiungono - non solo arricchisce l’esperienza della visita dal punto di vista dei contenuti, ma fa sì che i visitatori si muovano all’interno dei siti in maniera più consapevole e rispettosa delle regole, in altre parole, in maniera più sicura». A causa della pandemia le guide hanno perso il lavoro della stagione turistica per loro più proficua, la primavera, e sono attualmente senza reddito. «Alcuni di noi – spiegano – hanno percepito il bonus dei 600 euro a marzo, altri nemmeno quelli. L’unica cosa che abbiamo voluto e potuto fare, con un grande senso di responsabilità nei confronti della città, è stato continuare a promuovere e valorizzare i siti e i monumenti di Ravenna attraverso i nostri canali social». Diverse agenzie italiane ed estere, assicurano, «ci stanno contattando per avere informazioni sulla possibilità di prenotare e organizzare tour per famiglie o individuali durante l’estate, se non potremo dare loro delle risposte, si rivolgeranno altrove. Abbiamo più volte richiesto al Polo Museale di informarci sulle modalità di accesso ai monumenti, senza ricevere risposta. Lo stesso vale per la Diocesi. Siamo amareggiati di scoprire che dopo anni di lavoro siamo completamente invisibili». a.cor.

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