L’AUMENTO DELLE MATERIE PRIME HA RIPERCUSSIONI ANCHE SUL SETTORE DEI PUBBLICI ESERCIZI 

 

“Molti operatori del settore si trovano costretti ad introdurre aumenti correttivi sui prodotti di caffetteria per far fronte all’aumento dei costi - sottolinea Chiara Belloni, Presidente del Sindacato Baristi di Confcommercio Ravenna. “È importante ricordare che il prezzo della tazzina di espresso, così come tutti gli altri prodotti venduti in un esercizio commerciale, non dipende solo dall’acquisto delle materie prime, ma è influenzato dai costi fissi che ogni attività deve sostenere

 

Un recente sondaggio, promosso dal Sindacato Baristi di Confcommercio Ravenna, ha messo in evidenza gli effetti devastanti della crisi energetica, aggravata oggi dalla recente disdetta dell'accordo

per il transito del gas russo. La conseguente tensione sui prezzi sta colpendo duramente l’intero sistema economico e produttivo, con ripercussioni significative anche sul settore della ristorazione e caffetteria. 

Dal 2022, i prezzi delle materie prime hanno registrato aumenti vertiginosi, con incrementi particolarmente rilevanti per prodotti essenziali come caffè, burro, cacao e uova solo per citarne alcuni. Questi rincari hanno costretto molti baristi a ritoccare i listini per cercare di mitigare l’impatto economico, una scelta obbligata che finirà per riflettersi anche sul costo della tazzina di espresso.

In questi ultimi tempi gli eventi climatici estremi hanno avuto un effetto devastante sulle coltivazioni di caffè in paesi chiave come Brasile, Vietnam, Colombia, Costa Rica e Honduras portando le coltivazioni a risentire di un drastico crollo delle produzioni, aggravate dal generalizzato aumento dei prezzi di energia e materie prime in genere. Così, i prezzi delle miscele Arabica e Robusta sui mercati internazionali hanno raggiunto i massimi dagli anni Settanta: +83% per la Robusta e +48% per l’Arabica. 

Anche il cacao soffre gli effetti della crisi climatica e delle malattie delle piante nei principali paesi produttori, come Ghana e Costa d’Avorio. 

Il burro è aumentato di quasi il 50% dal 2021, come conseguenza della riduzione della produzione di latte a fronte di una maggior domanda.

La situazione è altrettanto critica per le uova: i prezzi medi nell’Unione europea rivelano, infatti, un incremento del 25% tra agosto e dicembre, con quotazioni che hanno superato i 240 €/100 kg: il valore più alto da un anno e mezzo a questa parte. Questo incremento è stato ulteriormente aggravato dai focolai di influenza aviaria, che hanno rallentato ulteriormente l’offerta.

“Molti operatori del settore si trovano costretti ad introdurre aumenti correttivi sui prodotti di caffetteria per far fronte all’aumento dei costi - sottolinea Chiara Belloni, Presidente del Sindacato Baristi di Confcommercio Ravenna. “È importante ricordare che il prezzo della tazzina di espresso, così come tutti gli altri prodotti venduti in un esercizio commerciale, non dipende solo dall’acquisto delle materie prime, ma è influenzato dai costi fissi che ogni attività deve sostenere. Parliamo di utenze sempre più onerose, affitti in costante aumento e dei costi del personale, che rappresentano voci fondamentali per garantire un servizio di qualità e il giusto livello occupazionale. Speriamo che la tensione sui prezzi si attenui e che l’emergenza energetica legata alla geopolitica possa trovare una soluzione nel breve termine”.

Belloni evidenzia come i professionisti del settore preferirebbero evitare tali rincari, ma le attuali condizioni economiche rendono queste misure inevitabili.

“A peggiorare la situazione, si aggiunge l’introduzione della tariffa puntuale per i rifiuti, che comporterà un ulteriore aumento nel 2025, dopo quello già applicato nel 2024. Questo aumento è dovuto al fatto che famiglie e imprese dovranno coprire i maggiori costi legati al conferimento non conforme. È infatti stato previsto che, a partire dal 2025, i ritiri annuali saranno ridotti da 53 a soli 24, e chi non rispetterà i nuovi limiti dovrà far fronte a costi aggiuntivi”.

Il Sindacato baristi di Confcommercio Ravenna continuerà a monitorare la situazione, chiedendo alle istituzioni interventi concreti per sostenere le imprese e alleviare il peso economico che grava su un settore fondamentale per il tessuto sociale ed economico del territorio.

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